Sondaggio svela nuovi insight sul mercato del lavoro
Scritto da CVwizard, Team editoriale • Ultimo aggiornamento 6 novembre 2024

Sondaggio svela nuovi insight sul mercato del lavoro

Mentre il mercato del lavoro continua a evolvere, com’è realmente la situazione attuale? Lo abbiamo chiesto a 1000 persone, di età compresa tra i 18 e i 60 anni, con l’obiettivo di fare luce sulle principali tendenze, sfide e opportunità che si presentano oggi a chi è in cerca di lavoro. I risultati del sondaggio, composto da 10 domande, sono molto interessanti: veri e propri insight. Scoprili nel nostro articolo.

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La tabella sottostante riporta alcune delle risposte principali, suddivise per genere:

DomandaTotaleUominiDonne
Il tuo lavoro richiede tipicamente una laurea o un’altra qualifica professionale?74.78%78.67%70.87%
La tua laurea ha a che fare con il tuo lavoro?68.45%72.02%64.85%
Credi che la laurea sia necessaria per avere un lavoro ben retribuito?52.48%55.77%49.32%
Hai ricevuto delle offerte di lavoro via LinkedIn nell’ultimo anno?51.12%54.21%47.96%
Hai notato un aumento dei test basati sulle competenze nelle candidature? 60.95%63.99%58.06%
Stai cercando attivamente lavoro mentre sei impiegato/a a tempo pieno?46.54%47.36%45.83%
Ritieni di avere una retribuzione adeguata nel ruolo che attualmente ricopri?61.05%67.12%55.15%
Per ridurre il rischio di pregiudizi, preferiresti che le candidature fossero anonime? 66.89%69.86%64.08%
Hai mai subìto dei pregiudizi negativi in fase di candidatura?50.73%51.47%50.10%
Se hai subìto dei pregiudizi negativi, a quale causa li attribuisci?
TotaleUominiDonne
Età21.14%38.02%4.26%
Razza15.93%28.52%27.52%
Genere14.10%15.59%31.01%
Quartiere3.37%4.56%5.04%
Altro4.80%6.08%7.75%

Risultati principali in base al genere

Utilità della laurea e/o delle qualifiche professionali 

Secondo la netta maggioranza degli intervistati (73,21%), il proprio lavoro richiede tipicamente una laurea o un’altra qualifica professionale. La suddivisione per genere mostra una percentuale un po’ più alta tra gli uomini (78,67%) anziché tra le donne (70,87%). Un ampio numero dei partecipanti (68,45%) conferma di avere una laurea correlata al proprio impiego, con una percentuale maggiore tra gli uomini (72,02%) anziché tra le donne (64,85%). Infine, anche se la laurea è ritenuta necessaria per un lavoro ben retribuito da una significativa percentuale di intervistati (52,48%), la suddivisione per genere rivela delle sfumature: a pensarla così sono il 55,77% degli uomini, il 49,32% delle donne. 

Trend nella ricerca di lavoro e nelle candidature 

Più della metà dei partecipanti (51,12%) riferisce di aver ricevuto offerte di lavoro via LinkedIn nell’ultimo anno, con una percentuale un po’ più alta tra gli uomini (54,21%), un po’ più bassa tra le donne (47,96%). La maggioranza (60,95%) segnala un aumento dei test basati sulle competenze nei processi di candidatura, con una percentuale maggiore tra gli uomini (63,99%), minore tra le donne (58,06%). 

Le prospettive dei dipendenti

Quasi la metà dei partecipanti (46,54%) ha ammesso di cercare attivamente un nuovo lavoro mentre è impiegata a tempo pieno. Ben più della metà dei partecipanti (61,05%) si ritiene per altro soddisfatta del proprio stipendio, ma con un’evidente disparità in base al genere: ritiene di avere una retribuzione adeguata il 67,12% degli uomini, mentre la percentuale delle donne che la pensa così scende al 55,15%.

Diversità e bias/pregiudizi

Per ridurre il rischio di bias/pregiudizi, una parte significativa degli intervistati (66,89%) preferirebbe che le candidature fossero anonime, con una percentuale un po’ più alta tra gli uomini (69,86%), un po’ più bassa tra le donne (64,08%). La metà dei partecipanti (50,73%) riferisce di aver subìto dei bias negativi in fase di candidatura. Tra coloro che hanno subìto dei bias negativi, le ragioni segnalate sono state molteplici:

  • Pregiudizio legato all’età: 21,14%
  • Pregiudizio legato alla razza: 15,93%
  • Pregiudizio legato al genere: 14,10%
  • Pregiudizio legato al quartiere di residenza: 3,37%
  • Altro: 4,80%
Bias negativi (Altro)Numero
Religione1
Orientamento sessuale2
Nome/Cognome4
Disabilità6
Fedina penale2
Peso2

L'impatto di piattaforme come LinkedIn e la crescente diffusione dei test basati sulle competenze evidenziano un mercato del lavoro in continua evoluzione. I candidati che si muovono in questo contesto devono riconoscere l’importanza di una presenza online professionale e affinare continuamente le proprie competenze. I risultati del sondaggio indicano che quasi la metà degli intervistati cerca attivamente nuove opportunità pur essendo già impiegata a tempo pieno, il che sottolinea un diffuso desiderio di realizzazione e crescita professionale. Tutto questo richiede una gestione della carriera proattiva da parte dei candidati, che devono essere sempre all’erta per cogliere le possibilità nuove e anche impegnarsi nell’apprendimento continuo, se vogliono rimanere competitivi nel mercato del lavoro. 

La preoccupante diffusione dei pregiudizi nelle candidature di lavoro, incluse le discriminazioni principalmente basate su età, razza, genere e persino quartiere, segnala l’urgente necessità di sforzi ulteriori, per promuovere una reale cultura dell’inclusione e pari opportunità. Il che sottolinea, per i candidati, l’importanza di promuovere pratiche di assunzione eque e imparziali. Dal momento che le persone in cerca di nuove opportunità sono un’ampia percentuale, i risultati del sondaggio suonano come un campanello d’allarme: occorre essere consapevoli dei possibili bias nei processi di assunzione. La netta preferenza per le candidature anonime indica comunque che i candidati sono sempre più consapevoli della necessità di ridurre i pregiudizi; al contempo, segnalano a imprese e organizzazioni che è arrivato il momento di adottare processi di recruiting più trasparenti. Nel frattempo, i candidati possono fare buon uso di queste informazioni. Come? Per esempio facendo advocacy per cambiare le normative di settore e cercando lavoro nelle aziende che adottano pratiche di assunzione inclusive.

La tabella sottostante indica i risultati suddivisi in base all’età:

DomandaEtà 18-29Età 30-44Età 45-60
Il tuo lavoro richiede tipicamente una laurea o un’altra qualifica professionale?73.21%74.28%90%
La tua laurea ha a che fare con il tuo lavoro?68.57%67.39%82%
Credi che la laurea sia necessaria per avere un lavoro ben retribuito?51.79%51.15%76%
Hai ricevuto delle offerte di lavoro via LinkedIn nell’ultimo anno?51.07%50.57%58%
Hai notato un aumento dei test basati sulle competenze nelle candidature?57.86%61.64%70%
Stai cercando attivamente lavoro mentre sei impiegato/a a tempo pieno?41.43%47.70%60%
Ritieni di avere una retribuzione adeguata nel ruolo che attualmente ricopri?62.86%59.48%74%
Per ridurre il rischio di pregiudizi, preferiresti che le candidature fossero anonime? 67.14%66.10%78%
Hai mai subìto dei pregiudizi negativi in fase di candidatura?46.79%51.15%68%
Se hai subìto dei pregiudizi negativi, a quale causa li attribuisci?
Età 18-29Età 30-44Età 45-60
Età35.11%31.05%47.06%
Razza29%25.93%17.65%
Genere22.90%23.93%20.59%
Quartiere3.82%4.84%8.82%
Altro5.34%8.26%2.94%

Risultati principali in base alle fasce d’età

Utilità della laurea e/o delle qualifiche professionali

La necessità di una laurea è percepita in modo molto diverso a seconda delle fasce d’età, in base alle quali si registrano significative differenze. Mentre il 73,21% dei partecipanti nella fascia d’età 18-29 anni ritiene che il proprio lavoro richieda tipicamente una laurea, la percentuale aumenta al 90% nella fascia 45-60 anni. Questa differenza suggerisce che la percezione dell’importanza delle qualifiche formali cambi parallelamente all’avanzamento di carriera. Il sondaggio indica anche che l’82% dei partecipanti di età compresa tra i 45 e i 60 anni ritiene che la propria laurea sia correlata al proprio impiego, mentre nella fascia 18-29 anni la percentuale scende al 68,57%. Questo evidenzia una maggiore corrispondenza tra qualifiche e ruoli professionali tra i professionisti più adulti. La convinzione che una laurea sia necessaria per un lavoro ben retribuito è evidente nella fascia 45-60 anni (76%), mentre nella fascia 18-29 anni e 30-44 anni scende rispettivamente al 51,79% e al 51,15%. Questo risultato indica come la percezione del rapporto tra istruzione e successo professionale stia notevolmente cambiando tra le diverse generazioni. 

Trend nella ricerca di lavoro e nelle candidature

Gli intervistati tra i 45 e i 60 anni hanno ricevuto più offerte di lavoro via LinkedIn nell’ultimo anno (58%) rispetto al gruppo 18-29 anni (51,07%). Il che indica come il ruolo delle piattaforme di networking professionale vari a seconda dei segmenti di età. Il sondaggio mostra anche che il ricorso a test basati sulle competenze in fase di candidatura è maggiore nella fascia 45-60 anni (70%), minore nella fascia 18-29 anni (57,86%). Questo dato suggerisce che la valutazione delle competenze sta acquisendo un’importanza crescente, soprattutto (contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare) per testare i professionisti con esperienza. La tendenza a cercare attivamente un nuovo lavoro mentre si è impiegati a tempo pieno è piuttosto diversificata (41,43% nella fascia 18-29 anni, 47,70% in quella 30-44 anni, 60% in quella 45-60 anni): riflette il fatto che le aspirazioni cambiano in base alla fase di carriera in cui ci si trova. 

Diversità e bias/pregiudizi

Il sondaggio, come abbiamo visto, indaga la percezione di pregiudizi negativi in fase di candidatura. I partecipanti di età compresa tra i 45 e i 60 anni riportano l’incidenza più alta con il 68%, e indicano come principali fattori di pregiudizio l’età (47,06%), la razza (17,65%) e il genere (20,59%). Il desiderio di candidature anonime come mezzo per ridurre il rischio di bias è avvertito di più nella fascia 45-60 anni (78%), di meno nella fascia 18-29 anni (67,14%). Questo dato indica che la consapevolezza e la preoccupazione per i bias sia maggiore tra i professionisti più adulti. 

La tabella sottostante indica i risultati suddivisi in base all’età e al genere:

DomandaEtà 18-29 UominiEtà 18-29 DonneEtà 30-44 UominiEtà 30-44 DonneEtà 45-60 UominiEtà 45-60 Donne
Il tuo lavoro richiede tipicamente una laurea o un’altra qualifica professionale? 77.59%70.12%77.50%70.83%94.29%80%
La tua laurea ha a che fare con il tuo lavoro?73.28%65.24%70%64.58%88.57%66.67%
Credi che la laurea sia necessaria per avere un lavoro ben retribuito?58.62%46.95%52.50%49.70%80%66.67%
Hai ricevuto delle offerte di lavoro via LinkedIn nell’ultimo anno? 54.31%48.78%52.78%48.21%68.57%33.33%
Hai notato un aumento dei test basati sulle competenze nelle candidature? 56.90%58.54%64.44%58.63%82.86%40%
Stai cercando attivamente lavoro mentre sei impiegato/a a tempo pieno?42.24%40.85%46.94%48.51%68.57%40%
Ritieni di avere una retribuzione adeguata nel ruolo che attualmente ricopri? 71.55%56.71%64.72%53.87%77.14%66.67%
Per ridurre il rischio di pregiudizi, preferiresti che le candidature fossero anonime?69.83%65.24%68.61%63.39%82.86%66.67%
Hai mai subìto pregiudizi negativi in fase di candidatura? 39.67%51.83%53.61%48.51%68.57%66.67%

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Se hai subìto dei pregiudizi negativi, a quale causa li attribuisci?
Età 18-29 UominiEtà 18-29 DonneEtà 30-44 UominiEtà 30-44 DonneEtà 45-60 UominiEtà 45-60 Donne
Età41.30%31.76%35.23%25.15%54.16%30%
Razza39.13%23.53%27.98%22.70%12.50%30%
Genere6.52%31.76%17.10%31.29%20.83%20%
Quartiere4.35%3.53%4.15%5.52%8.33%10%
Altro2.17%7.06%7.77%8.58%0%0%

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Risultati principali in base all’età e al genere

Utilità della laurea e/o delle qualifiche professionali

In questo ambito, il sondaggio rivela che la netta maggioranza dei partecipanti, in tutte le fasce demografiche, ritiene che il proprio lavoro richieda tipicamente una laurea o un'altra qualifica professionale. Si registra tuttavia un’evidente disparità tra due gruppi in particolare. Da una parte abbiamo il gruppo di donne tra i 18 e i 29 anni: qui, soltanto il 70,12% delle intervistate ritiene che la laurea sia necessaria per svolgere il proprio impiego. Dall’altra c’è la fascia di uomini tra i 45 e i 60 anni, tra i quali invece la percentuale sale addirittura al 94,29%. Gli uomini in fase avanzata di carriera percepiscono evidentemente l’importanza della laurea per il proprio lavoro in modo molto diverso dalle giovani donne. La ragione di questa disparità dipende probabilmente dai diversi percorsi di carriera dei due gruppi, con età e genere come fattori differenzianti principali.

Attinenza della laurea rispetto al lavoro

Alla domanda “La tua laurea ha a che fare con il tuo lavoro?”, una percentuale significativa dei partecipanti ha risposto sì. La percentuale più bassa (64,58%) si registra nel gruppo di donne tra i 30 e i 44 anni. Al contrario, la percentuale più alta (88,57%) riguarda il gruppo di uomini tra i 45 e i 60 anni. Il che replica per certi versi quanto abbiamo visto al punto precedente. Le donne tra i 30 e i 44 anni ritengono dunque che la laurea che hanno non sia indispensabile al proprio lavoro, mentre gli uomini tra i 45 e i 60 ritengono che lo sia. 

Stipendio e senso di realizzazione

La domanda “Ritieni di avere una retribuzione adeguata nel ruolo che attualmente ricopri?”, dispiega ampie differenze a seconda dell’età e del genere. Il gruppo meno soddisfatto è quello delle donne tra i 30 e i 44 anni (solo il 53,87% delle quali ritiene di avere una retribuzione adeguata), il più soddisfatto quello degli uomini tra i 45 e i 60 anni (dove la percentuale sale al 77,14%). Questo dato dimostra che le donne di mezza età si sentono sottopagate per il ruolo che svolgono, anche se possiedono le qualifiche e l’esperienza adeguate. Anche le donne nella fascia 18-29 anni la pensano tendenzialmente così: in questo gruppo, soltanto il 56,71% ritiene di avere una retribuzione equa. 

Diversità e bias/pregiudizi

La maggior parte dei partecipanti preferirebbe che le candidature fossero anonime, per ridurre il rischio di pregiudizi. Una percentuale significativa riferisce di aver sperimentato pregiudizi negativi legati principalmente a età, razza e genere. Il gruppo con la minore esperienza di bias (39,67%) è quello degli uomini in fascia 18-29 anni. La percentuale sale al 68,57% nel gruppo di uomini tra i 45 e i 60 anni, per i quali il principale fattore di pregiudizio negativo è proprio l’età (54,16%). Questo dato segnala che il mercato del lavoro sta evolvendo e le aziende sono in cerca di una forza lavoro sempre più giovane.

Contrastare i pregiudizi

Alla luce di questi risultati, è evidente che sono necessari sforzi mirati per affrontare le sfide legate ai pregiudizi, in particolare nei confronti delle donne più giovani e degli uomini più avanti con l’età. Diffondere consapevolezza e implementare strategie di inclusione sarà indispensabile per creare ambienti di lavoro più equi. 

“Questi risultati non sono solo statistiche; sono storie che riflettono persone, ciascuna nel proprio ambito di carriera. Mentre analizziamo questi dati, agendo di conseguenza, siamo pronti a contribuire in modo concreto al dialogo in corso sul futuro del lavoro e alla responsabilità collettiva che condividiamo nel plasmarlo”.

Nel complesso, questo sondaggio indica che ci sono ampie differenze nella percezione dell’attuale mercato del lavoro tra i diversi generi e gruppi di età. Uno dei risultati principali riguarda le donne più giovani (fascia 18-29 anni): è il gruppo che percepisce maggiormente pregiudizi negativi e retribuzione inadeguata. Un altro risultato chiave è che la generazione di età più avanzata, sia uomini che donne tra i 45 e i 60 anni, ritiene che le qualifiche siano essenziali per avere un lavoro ben retribuito, mentre la generazione più giovane pensa il contrario. È poi interessante notare che gli uomini tra i 45 e i 60 anni sono il gruppo che percepisce maggiormente pregiudizi negativi legati all’età, ma sono anche il gruppo che, in percentuale più alta rispetto a tutti gli altri, cerca lavoro pur essendo impiegato a tempo pieno.

Dai risultati del sondaggio è chiaro che il mercato del lavoro sta cambiando di generazione in generazione, e che è necessario un supporto a tutti i livelli. Noi di CVwizard siamo orgogliosi di aiutare i candidati ad avere successo nel proprio percorso professionale.

“Noi di CVwizard crediamo che questo sondaggio possa essere un catalizzatore per il cambiamento, uno strumento di empowerment sia per i candidati sia per i datori di lavoro, che così potranno prendere decisioni più consapevoli. Siamo impegnati a promuovere un futuro in cui il talento venga riconosciuto e premiato senza pregiudizi, e in cui ogni persona possa sentirsi realizzata e avere successo nella propria carriera. Questo sondaggio è stato creato pensando a chiunque sia in cerca di impiego e di nuove opportunità: per dare voce ai candidati, far sapere ciò il mercato del lavoro attuale richiede, e per aiutare chiunque a trovare il percorso professionale giusto”.
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